Turning Fifty: 50 sfumature di me

Riflessione: Sul Collins, noto dizionario della lingua Inglese, è comparso il nuovo termine "Quintastic" con il quale si definisce "A person who is age fifty or more and is still attractive and successful; especially someone famous" (Una persona che ha cinquant'anni o più ed è ancora attraente e di successo; in particolare qualcuno famoso)

È da tanto che non scrivo sul Blog e sui miei Network. Ne ignoro il motivo. Non ne esiste uno in particolare. Forse, semplicemente, perché in questo periodo non mi sento affatto “social”.

Non so neanche se questo blocco, che definisco “temporaneo”, sia collegato al mio 50esimo. Tutto è iniziato qualche mese fa ma…
Ad essere sincera è da tanto, troppo tempo, che non faccio molte cose. Cose che ho amato, che amo e che sono parte di me, da sempre. Che mi hanno raccontata. Che mi hanno fatto amare ed essere amata. E qui cito solo quelle “più sobrie”: scrivere, dipingere, sciare, cucinare, inventare, stupire, giocare, ridere…colorare la vita.

Da mesi vivo “alla giornata”. Ripercorro, in loop ordinati e sequenziali, ricordi di tempi passati ed esperienze vissute. Gioco con il mio corpo, che altalena su e giù in un compulsivo effetto yo-yo. Continuo a fissare il mio bicchiere, a pensarlo sempre “mezzo pieno”, a bearmi di una confort zone dove la mia dose d’acqua giornaliera è sempre garantita, assicurata senza far niente, per il solo motivo di esistere. Senza infamia, senza lode.

Saluto la quarta decina della mia vita e scavallo verso quello che, sulla carta, è il mio “mid life check”.
La soglia di non ritorno oltre la quale non si può fare a meno di sistemare un po’ le matasse ingarbugliate stipate dentro la scatola del rammendo.

Turning Fifty: 50 sfumature di me

Un caleidoscopio di forme, colori, immagini. L’evoluzione. La trasformazione di una piccola bambina che oggi non si riconosce più e forse, neanche si piace troppo…

Ieri ingenua, sognatrice, scanzonata, inesauribile fonte di idee, progetti e…sorrisi. Oggi disincantata, diffidente, arida, disillusa. Arrabbiata. Perché la spensieratezza è un po’ come la verginità. Quando la perdi una volta, poi non torna più.

Io la spensieratezza l’ho persa 5 anni fa. Oggi ancora intenta a leccarmi le ferite di un colpo troppo basso per essere superato con facilità.

Io, sempre pronta a mettere un punto ed andare a capo, ricominciare da zero senza paura, iniziare una nuova vita e progettarne cento altre ancora.
Io, che, nonostante il tempo trascorso, continuo ad accusare quell’inaspettato quanto violento KO che mi ha privato del bene a me più prezioso. L’autostima…
Io, che ho abbandonato pian piano i sentieri impervi di montagna, quelli da fare con corda e moschettoni, zaino in spalla e spirito temerario.
Io, che ho intrapreso strade asfaltate e sicure, piene di segnali direzionali.
Io, che adesso “vivacchio”, ospite di un comodo parcheggio riservato.

Vivacchio

Il mio essere è cambiato in modo direttamente proporzionale all’evolversi della mia realtà, della vita, degli affetti più o meno cari.

Quelli perduti, per fato o volontà. Quelli che mi hanno intaccato cuore ed anima, lasciandone segni indelebili. Quelli che mi hanno attraversata con la velocità della luce e la forza di un uragano.
Quelli che mi hanno sfiorata come un leggero alito di vento. Gli affetti imprescindibili della famiglia.
Io che ho sempre lottato per non diventare come loro. Lei e Lui insieme in un pericoloso “Me”.

Ma oggi è il 12 luglio 2018, il mio 50esimo compleanno. Guardo il mio bicchiere riempito a metà con occhi diversi e vedo la parte mancante di quel liquido prezioso. Ed ho incredibilmente sete.
Una sete che ha reso la mia gola secca e la bocca impastata. Una sete che scuote il mio corpo. Che mi fa sentire viva, incredibilmente viva. E bisognosa di dissetarmi.

Sono i bisogni primari quelli che ti riportano alla realtà. Senza fronzoli. Senza tante cerimonie.

Parlo a me stessa e le parole riecheggiano forte dentro la testa.

“Hai sete…sei viva. E l’acqua del tuo bicchiere non è sufficiente a placare questo desiderio inarrestabile. E stavolta non ti accontenterai di quei due sorsi contati pensando che, in fondo, c’è chi sta peggio. Tu hai diritto di pretendere tutto il tuo bicchiere, pieno fino all’orlo.

Alzati da quella sedia e procurati l’acqua. Usa la tua testa e guida le tue gambe e le tue mani. Rimetti in moto gli ingranaggi e risvegliati dal torpore in cui ti sei adagiata…nascosta…spenta.

Il mondo è pieno di persone che scompaiono. Molecole polverizzate, risucchiate in un universo sterminato di cinismo, indifferenza, insensibilità. Alcune si perdono per sempre nell’atmosfera scegliendo di essere pulviscoli latenti.

Ma tu non sei così, non lo sei mai stata. La tua scia è luminosa. Non si è mai spenta. Non ti sei mai spenta davvero.

Riaccendi il tuo interruttore e ricompari come una meteora, ritornando in uno spazio visibile e vicino, più scintillante di prima.”

Mi alzo dalla sedia. Gli occhi fissi sul mio bicchiere riempito a metà. Afferro la bottiglia con mano sicura. Tolgo il tappo e verso acqua dentro il bicchiere. Fino all’orlo, anche se per dissetarmi dovrò chinarmi verso il basso in un gesto animalesco ed avido.

Avevo dimenticato la bontà del sapore dell’acqua quando supera la metà del bicchere.
Respiro, piano, respiro. Mi asciugo le labbra con il dorso della mano, appagata.
Mi avvicino alla parete ed affondo l’indice sopra l’interruttore della luce.
Ecco, la luce si è finalmente riaccesa.

E come prima cosa, prima di ogni altra, vedo TE, fonte inesauribile di energia della mia vita. Cavo guida in grado di raggiungere le cavità più remote della mia anima, fino a tirarne fuori la parte più bella, quella che mi rende una persona migliore. Quella che ti rende felice.

Respira Monica, ancora, respira.
Sorridi.
Sorrido.
Si va in scena…Nuove sfide, nuovi progetti mi attendono. Ci attendono.

Buon compleanno a me e…che il pensiero della bontà di quell’acqua mi guidi e mi sostenga sempre. E, se dovessi scordarlo, Tu riportamelo alla memoria e cammina sempre al mio fianco, pilota, scorta e condottiero imprescindibile della mia vita.

Diamo inizio a questo “Secondo Tempo” in grande stile

Tanti Auguri a me

Monicucci

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