Torta Caprese di castagne al rum e alloro

Un dolce autunno che profuma di Toscana, di ricordi d’infanzia e di caldi abbracci. Questi gli ingredienti della mia Torta Caprese di castagne al rum e alloro, una torta scioglievole e ricca, dai sapori intensi che sembrano arrivare direttamente dal sottobosco.

Torta Caprese di castagne al rum e alloro2Mandorle appena tostate, castagne aromatizzate con foglie di alloro fresco, cioccolato extra amaro, rum scuro e burro di panna centrifugata a mano. Ingredienti d’Eccellenza che scaldano il cuore (e non solo) e che riempiono casa con i loro odori inebrianti.

E’ come un viaggio nel tempo, un ritorno in terra Toscana, una piccola casa con una grande cucina, qualche pentola sempre sul fuoco, il profumo di piatti ineguagliabili e due nonni indimenticabili…

In questo periodo dell’anno le castagne non mancavano mai sulla loro tavola. Le raccoglieva babbo Giancarlo nei boschi di Marradi, nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano. Boschi magici, ricchi di castagneti profumati di funghi e muschio.

Per settimane quelle castagne si cucinavano in tutti i modi possibili…
Le Ballotte “castrate” (cioè le castagne incise con un taglio netto trasversale nella parte bombata della buccia), bollite in acqua con alloro, un pizzico di sale e qualche chiodo di garofano, buone da morire con quel loro aroma pungente ed erboso.

le-ballotteLe Bruciate (cioè le castagne arrostite), cotte sapientemente sul fuoco o sul fornello, dentro la loro storica padella in ferro bucherellata sul fondo, innaffiate di Chianti rosso e poi raccolte dentro un asciughino pulito ed “infagottate” sotto stracci e coperte in modo che l’umidità sprigionata dal calore rendesse poi facile la noiosa pulitura dalle pellicine. Il segreto del babbo (lo fa tuttora) è quello di sedersi sopra quel fagotto di coperte per tutta la durata del pasto, per lasciare il giusto tempo di riposo ed ottenere il miglior risultato…la “bruciata” perfetta.

le-bruciateE se ne avanzavano finivano in un secchio colmo d’acqua dove rimanevano a riposare almeno per 15 giorni. Poi, stese al sole ad asciugare completamente, così non “facevano i vermi”, come diceva nonna Rosetta, e si mantenevano sane e belle fino a Natale.

Ecco…questa torta “decisa” mi ricorda tutto questo, anche senza bisogno di chiudere gli occhi. Una massiccia dose d’amore e di buonumore i cui meriti non vanno solo al cioccolato.

Accompagnatela con un bicchierino di Vin Santo o di liquore alla mandorla, con del rum scuro o, perchè no, per i più “audaci”, con un bel bicchiere di Chianti rosso che, vi assicuro, ha il suo perchè…

Potete prepararla anche con largo anticipo (sarà ancora più buona il giorno dopo) e conservarla a temperatura ambiente dentro un contenitore per torte. Oppure congelarla (ma dubito che ne avanzerà qualche fetta) per gustarla in seguito, lasciandola a temperatura ambiente almeno 1 ora prima di servirla.

Per la decorazione è sufficiente una spolverata di cacao amaro di ottima qualità oppure, se preferite un gusto più morbido, di zucchero a velo. Non è necessario altro.

Godetevi questa bontà e tuffatevi nella mia Toscana…

Il colore di questa ricetta è: Marrone

Monicucci

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