C’era una volta…il Natale

C’era una volta…il Natale, festeggiato solo il 25 dicembre (come vuole la tradizione del Nord), fatto di un piatto di biscotti e di un bicchiere di latte, posizionato con cura vicino al portone di ingresso, accanto alla stufa a kerosene, lasciata accesa al minimo, con la sua flebile fiammella della funzione “notte”, che serviva solo ad illuminare quel piattino riservato a Babbo Natale.

C’era una volta un piccolo alberello di ginepro vestito da Albero di Natale, con quei suoi aghi incredibilmente insidiosi, coperto di variopinte e preziose palline in vetro e nastri colorati.

C’era una volta un presepe, grande quanto l’intera Betlemme, tanto da occupare tutto il pianerottolo, profumato di borraccino (il muschio) fresco, raccolto nel bosco, incorniciato da colline di carta pesta e da un cielo stellato, casette illuminate, operosi abitanti, animali, il laghetto di vetro dipinto di blu ed il piccolo ruscello di nylon celeste.

C’era una volta una bambina dagli occhi azzurri che al mattino presto saltava fuori dal letto (svegliata di soprassalto dal padre che le afferrava i piedi sotto le coperte), controllava gli avanzi nel piattino di Babbo Natale e scappava in salotto a vedere cosa ci fosse sotto l’albero. Quella bambina raccoglieva i pacchetti portandoli a raccolta uno ad uno sul lettone grande…tanti viaggi avanti ed indietro a pessetti saltellanti…E poi tutti a scartare…e l’espressione divertita ed un po’ delusa del Babbo che ancora una volta trovava un pigiama…un maglione o…un paio di ciabatte…E poi dalle scale a chiamare la zia Vanna che aspettava quell’adunata dal piano di sotto…

C’era una volta un pranzo in famiglia…una piccolissima famiglia che solo in quell’occasione si riuniva…e non senza mille difficoltà.
Era un pranzo che iniziava molti giorni prima, con la preparazione di tutte quelle “portate” su cui ci si poteva avvantaggiare…i tortelli Mugellani…il ragù di carne…il patè di fegatini per i crostini…i piselli con la cipolla ed il prosciutto…l’arrosto…il tronchetto di Natale, con la sua corteccia di cioccolato e la neve di cocco.
La mattina di Natale quella minuscola cucina era la cucina di un grande ristorante, dove il protagonista era Babbo Giancarlo, che dirigeva se stesso seguendo lo stesso “copione” di ogni anno…
La preparazione dei crostini con salumi, formaggi, sott’oli e sottaceti, le salse…poi quelli Toscani di fegatini ed i taglieri di salumi…e non c’era posto in frigo…ed il frigo era la terrazza dove il clima era freddo e pungente come in Scandinavia…
E poi era il turno del vassoio dei dolci e della frutta secca…un po’ di tutto, come voleva nonno Romano…un po’ di tutto…panettone, pandoro, ricciarelli, panforte, cavallucci, torrone bianco “duro”…e noci (quelle di Angelo, quelle buone), nocciole, noccioline, mandorle, fichi secchi, datteri (ciucciati da un cammello”, come diceva il babbo), albicocche, prugne…

C’era una volta una tavola ovale, di quelle di legno lucido anni ’60 con il piano di marmo dalle venature rosate (diviso a metà perché il babbo lo aveva spaccato dandoci un pungo di gioia durante la partita Italia-Brasile dei Mondiali dell’’82) che solo in quell’occasione diventava la tavola delle meraviglie…
La tovaglia rossa del corredo di mamma Teresa, ricamata e profumata, i piatti del servito di nozze, quelli di Richard Ginori bordati d’oro, con quelle delicate rose dalle sfumature grigio argento, i bicchieri di cristallo (…che chi ne rompe uno lo ripaga…), le posate “del salotto”, con i coltelli che non tagliavano niente.

C’era una volta il “A tavolaaaaa” gridato a gran voce per chiamare l’adunata…lo schieramento ordinato di 8 persone, non un esercito…Tutti a tavola, presto…le 12.30 era già tardi perché i nonni erano abituati a mangiare alla “mezza”…Portate “a nastro”, come non ci fosse un domani…ma si doveva mangiare un po’ di tutto…e nonno Romano, rullo compressore a tavola, senza batter ciglio, che doveva concludere quel baccanale con la sua mela deliziosa, sbucciata e tagliata a spicchi, e la sua sequenza senza fine di dolcetti Toscani della tradizione…uno di tutto…compreso il cavalluccio, duro come un sasso, che lui lasciava “rinvenire” nel Vin Santo…
Ah caro nonnino, quanto mi manca quella tua sequenza di dolci che fino allo scorso anno ho continuato a comprare anche qui a Roma, anche senza mangiarne uno…solo per averli in casa, solo per ricordare quell’”uno di tutto”, solo per rivivere il ricordo di quella tavola, di quella famiglia unita, solo per un giorno…

Ma di giorni in un anno ce ne sono almeno altri 365, quelli fatti di vita vera, di gioie e di dolori, di prove da superare, di assenze, di favole che diventano realtà o che si trasformano in storie che non hanno sempre un lieto fine, almeno non quello atteso.

Quest’anno quella bambina dagli occhi azzurri ha modificato la sua favola.
Non ci sono i dolcetti del nonno, non ci sono tante cose che rimangono legate a quel tempo, custodite gelosamente tra i ricordi più cari…
C’e’ un Principe Azzurro, quattro figli pelosi, una casa calda ed accogliente, un Albero di Natale unico e meraviglioso, un mini presepe, nuove ricette e tanti nuovi dolci golosi e buonissimi…
Il servito bello ed i bicchieri di cristallo ci sono…dentro la vetrina del salone…sì, perché quella bambina, ormai cresciuta, ricorda ancora di quando ha dovuto pagare 10.000 lire (la paghetta mensile) per un flute di cristallo rotto sbadatamente…
E poi…vogliamo mettere la praticità e bellezza essenziale delle stoviglie di Ikea?

Oggi quella bambina dagli occhi azzurri è diventata Monicucci, ancora un po’ nostalgica quando ripensa a quel Natale ed alla sua fiaba ma…il Natale è casa…casa è dove c’e’ amore e…il mio amore è qui, con il mio Principe Azzurro.
Ci sono grandi affetti, grandi amori sparsi in altri luoghi, che purtroppo non riescono a ricongiungersi, neanche solo per un giorno…ma ci sono, a modo loro ci sono e ci saranno sempre.

E la mia fiaba continua…nuovi capitoli, nuovi Natali, nuove strade…lo stesso amore “imprescindibile”…
Questo fiaba è dedicata a voi, amatissimi babbo Giancarlo e mamma Teresa, che ne possiate far sempre parte…

C’era una volta il Natale di una bambina dagli occhi azzurri…oggi è il Natale di…

Monicucci

Nota: Lo “Speciale Natale” è on line sul Blog con tutte le Ricette ed i Menù della fiaba di Monicucci

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