Ho presentato questa pregiata Arista porchettata agli aromi Toscani in occasione di una cena casalinga con carissimi amici. Il nome che ho scritto sul Menù è stato “Giro della Toscana”…
Sì, perchè questa succulenta carne magrissima di Cinta Senese, comprata a Firenze nella mia macelleria preferita di Ponte a Greve, racchiude al suo interno, in una vorticosa incisione a lama di coltello, tutti i profumi della mia Regione: la nepitella, il rosmarino e la salvia, il finocchio, il ginepro, l’alloro, il pepe nero, il lardo di Colonnata.
E’ un pò come percorrere in moto la campagna Toscana a primavera…
Non c’è definizione migliore se non OTTIMA, per noi Fiorentini origine etimologica della parola “arista”.
A Firenze infatti, dove l’arista è uno dei tagli di carne tipici della nostra cucina, si racconta da sempre una storia, una di quelle che quando sei piccolo siedi buono e spalanchi gli occhi , silente, in ascolto…
Si racconta che, in occasione del Concilio Ecumenico delle Chiese romana e greca che si svolse a Firenze nel 1439, durante un banchetto voluto da Cosimo de’ Medici, il cardinale greco Basilio Bessarione, dopo aver assaggiato un arrosto di maiale cucinato in suo onore, esclamò “aristos!”, che in greco antico significa “ottimo”. I Fiorentini presenti all’evento credettero che quel termine indicasse proprio la carne usata per quell’arrosto…l’arista appunto, cioè “ottima”…
Un suggerimento personale: servite questa tenerissima carne accompagnata con un contorno di funghi Porcini trifolati alla nepitella…una delizia per le vostre papille gustative.
Buon giro della Toscana con la mia arista deliziosa anzi no…OTTIMA!
Monicucci
Il colore di questa ricetta è: Rosa
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